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UN BICCHIERE CON: VINI SCIRTO

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UN BICCHIERE CON: VINI SCIRTO

Qual è la storia di Vini Scirto?
L’azienda apparteneva ai nonni di Giuseppe che hanno sempre prodotto vino e olio, che venivano venduti rigorosamente sfusi.  Quando il nonno di Giuseppe è morto, era il periodo in cui tutti, sull’Etna, vendevano i vigneti… E noi, invece, controcorrente, abbiamo deciso di non vendere e di iniziare a lavorare le vigne, spinti anche e soprattutto dal fatto che per Giuseppe hanno un grande valore affettivo, visto che sin da piccolo ci trascorreva tutte le estati insieme a suo nonno aiutandolo nei lavori…. Così nel 2009 abbiamo iniziato a lavorare in vigna, come il nonno ci ha insegnato e la 2010 è stata la nostra prima annata ad andare in bottiglia”.

Che vini fate?
Le vigne sono centenarie e i vitigni sono nerello mascalese, nerello cappuccio (bacca rossa), carricante, catarratto, minnella e grecanico (bacca bianca): tutti vitigni autoctoni. Produciamo 3 etichette:  un bianco, blend di tutte le uve a bacca bianca che si chiama Don Pippinu (in ricordo del nonno);  due Etna Rosso, provenienti da due contrade diverse, che si chiamano Don Pippinu e A’ Culonna.  Abbiamo completamente bandito la chimica sia dai terreni che dalla cantina… L’unica chimica che utilizziamo è quella dell’amore!”.

Che vuol dire per voi essere vignaioli eretici?
“Essere vignaioli eretici per noi vuol dire essere corretti in un mondo scorretto. Vuol dire essere onesti, prima di tutto con noi stessi. Vuol dire essere coscienti che siamo solo i custodi di questa terra per il breve tempo del nostro passaggio. Vuol dire pensare a chi verrà dopo di noi”.

Tre aggettivi per descrivere i vostri vini.
“Artigianali. Naturali. Sinceri”.

Show Cooking “GAMBERO ROSSO”, cucina dei territori, “Sagra dei Tirrimmuliri”

https://albaretna.wordpress.com/2014/12/08/2104/

Show Cooking del GAMBERO ROSSO e Città del Gusto, cucina dei territori e non spettacolo.
La “Sagra dei Tirrimmulliri” ha ospitato un evento di gusto, evento culinario di prestigio, rivolto a tutti gli interessati ad approfondire la tematica della connessione tra cibo e territorio.

Questa è Randazzo questo è il territorio ricco dell’ Etna, questa è bella Sicilia, da gustare, conoscere, visitare, scoprire e imparare.

Wine di Vini Scirto, bianco di uve Carricante e Minnella “Don Pippinu” oltre al mio preferito “A Culonna” di Nerello Mascalese e Cappuccio” del vulcano best areaPassopisciaro Castiglione di Sicilia.

A Culonna Etna Rosso Doc (Gustodivino)

Pubblicato il 11 Marzo 2013

di Patrizia Saiola Un commento

Sorsi dell’Etna 2013. Mi sposto affascinata tra i banchi degustazione, quando la mia attenzione viene catturata da una coppia di giovani che, vicini, vicini, stanno li un po’ impacciati. Osservandoli si intuisce subito il forte legame che li fa stare così stretti l’uno con l’altra: l’amore.

Lui, Giuseppe Scirto, lei, Valeria Franco, insieme custodiscono, allevano e curano dal 2010, la piccola azienda agricola sulle pendici dell’Etna, Faro Giuseppina, ereditata dalla nonna di Giuseppe. L’azienda è a Passopisciaro, frazione del Comune di Castiglione di Sicilia. I vigneti si trovano in due contrade, Contrada di Mezzo e Contrada Porcaria, ad un altitudine di 650m s.l.m.

Filari in primavera

Passopisciaro è una delle contrade più note, da cui nascono alcuni tra i migliori vini del vulcano.  L’altitudine, le significative escursioni termiche, unite alle correnti ventose che lambiscono il pendio, favoriscono al meglio lo sviluppo delle componenti aromatiche di queste particolari uve. Antiche piante di Nerello Mascalese coltivate ad alberello, ancora oggi tra le migliori forme d’impianto per questa vite, insieme a pochi ceppi di altre varietà autoctone: Nerello Cappuccio, Carricante, Grecanico e Minnella.
Tutte le viti sono allevate senza fertilizzanti chimici e senza pesticidi, la raccolta dei grappoli viene effettuata rigorosamente a mano, già  dalla prima settimana di Ottobre. Giuseppe e Valeria, curano personalmente la vigna. Lui sorride  mentre racconta di quanto la sua Valeria sia una tipa tosta, non si tira mai indietro davanti alle difficoltà e i sacrifici che la vigna richiede. Bene penso: è forte come la sua “muntagna” anche se l’aspetto è esile.

Vinificano il loro vino con dedizione, “A Culonna”, ovvero la colonna. Chiedo cosa e perché li abbia portati alla scelta di un nome cosi insolito. “A Culonna” è un monumento storico posto al centro del paese di Passopisciaro, datato 1870/80 circa,  racconta Giuseppe. In pratica è un antico segnale stradale, che regola uno dei più importanti incroci siciliani. Un obelisco, che ospita tre facciate sulle quali sono scolpite le direzioni stradali, da e per Milazzo, Taormina, Randazzo e Nicosia e la strada statale, Palermo Cerda. Edificato totalmente in pietra lavica, sulla sua sommità, vi era un tempo posto anche un piccolo lampione ad olio per essere maggiormente visibile anche di notte. Per Giuseppe è un ricordo e un punto di riferimento importantissimo, poiché, attorno “a culonna” si svolgeva un tempo, non molto lontano, anche la vita sociale ed economica del paese. I contadini, intorno all’obelisco, si riunivano, dopo il lavoro nei campi, all’imbrunire, per vendere i propri prodotti agricoli e il loro vino. Giuseppe ne è stato spettatore attento, grazie a suo nonno che lo portava con se. Questo è il motivo per cui ha scelto il nome A Culonna, per il suo vino.

A Culonna Etna Rosso Doc

E’ prodotto con Nerello Mascalese e una piccola percentuale di Nerello Cappuccio e rientra nel disciplinare “Etna Rosso Doc”. Fermenta con lieviti indigeni in vasche di acciaio, successivamente matura in botti grandi di rovere di secondo passaggio. Sono appena 3000 bottiglie il loro piccolo tesoro, e racchiudono in loro tutta la turbolenza e la territorialità dell’Etna. Ho assaggiato il 2011. E’ rosso rubino scarico, vivace e brillante. Complesso al naso, stuzzica con frutta rossa e carnosa, sono fragoline e amarene, ma tra tutte spicca la verve del melograno. Come un iniziale e scomposto accordo sinfonico, erba, fiori e spezie dolci formano vorticose spirali odorose gradevolissime al naso,  giunge infine un’intransigenza di stampo balsamico che chiude con eleganza. In bocca è intenso, fresco e di congrua mineralità. Sostenuto da una fittissima trama tannica che persiste piacevolmente. Intrigante.
Giuseppe e Valeria hanno appreso dalle generazioni passate l’amore e il rispetto per la vigna, e oltre il vino producono anche dell’ottimo olio di oliva.

 

Vini Scirto
Az. Agr. Faro Giuseppina
Via Panebianco,13 Passopisciaro
Castiglione di Sicilia (CT) 95030
Email: viniscirto@gmail.com

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